

Tentando di tornare a masticare fotografia ,torna la necessità di un programma per trattare i file raw.
Avevo lasciato tutto in stand-by con i danesi di CaptureOne, dopo anni e centinaia di euro dati quasi con orgoglio (che pirla…) a “mamma” Adobe. Ora torno e quei simpaticoni di Frederiksberg hanno cambiato le carte in tavola aumentando i costi e non di poco, ma io non ho nessuna voglia di sobbarcarmi abbonamenti mensili vista l’esigua mole del mio workflow. Un domani chissà, ma ora non lo trovo giustificato. Quindi che fare?
Le alternative ci sono e si possono trovare nel mondo open source (troppi inglesismi oggi?). Rawtherapee e Darktable sono le prime che ho provato. Applicazioni non semplici, che necessitano di una certa curva di apprendimento ( a mio avviso soprattutto Rawtherapee), ma che per un lavoro non molto pesante credo possano essere egregie alternative.
Ok, i programmi a pagamento offriranno sicuramente di più (e ci mancherebbe dico io), ma è davvero una differenza fondamentale per me? Come sempre la risposta è: no!
Qui a confronto un’immagine trattata con Darktable. Due jpeg: il primo nudo e crudo, il secondo “rinvigorito”. Non sono soddisfattissimo, certi contrasti non sono come vorrei e nemmeno la gestione delle luci ( il colore abbastanza), ma smanettando un po’ penso di poterci arrivare. Di tutorial ce ne sono parecchi , soprattutto in inglese. Quindi perchè non provare?
Ora non mi resta che approfondire.
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