Qualcosa da dire

Continuando lo studio per scegliere una nuova fotocamera, ho rispolverato la vecchia fuji x20, così tanto per dimostrare a me stesso che tutte le “pippe” elettroniche con cui mi alletta il mercato sono appunto solo “pippe”.

La x20 ha un piccolo sensore 4/3 da 12mp, poca roba a guardar i parametri moderni, ma comunque ci si può divertire. E’ un Xtrans arcaico, l’autofocus è decisamente lento e sopra gli 800 iso il rumore si fa invadente. Eppure, in una giornata sufficientemente soleggiata, è una macchinetta che, con la giusta interpretazione, può ancora dire ancora la sua. Questa breve serie l’ho scattata ieri durante una passeggiata di un paio d’ore lungo una ciclabile che costeggia un canale.

Anche stavolta credo di aver scoperto l’acqua calda se sostengo che non è la macchina fotografica che fa la differenza, basta avere qualcosa da dire ed il modo si troverà. Di questi tempi forse la cosa più difficile è proprio riuscire a tenere la mente sgombra e gli occhi aperti a tutto quel che arriva. La fotografia mi aiuta infatti ad essere un po’ più ricettivo e un po’ meno chiuso nella mia cupola quotidiana che, dannazione, si stringe sempre più. A volte riesco a bucarla, a respirare aria fresca, a vedere il sole e le stelle, ma il rischio di chinare la testa e accartocciarmi su me stesso è sempre più forte.

Riuscirò a resistere? La fotografia certamente mi darà una mano.

“Se senti una voce dentro di te dire ‘non puoi dipingere’, allora dipingi con tutti i mezzi, e quella voce sarà messa a tacere.” – Vincent Van Gogh

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