Parto per qualche giorno per Edimburgo con l’ultima arrivata: la Ricoh GR3. Ebbene sì, nella mia continua ricerca di portabilità sono giunto credo al punto più estremo, oltre c’è forse qualche compatta primi anni 2000 oppure si va direttamente allo smartphone. E’ da poco uscita la GR4 ma una 3 usata credo possa bastare (ed il portafoglio ringrazia).
Che dire, è una scoperta, un altro mondo e un altro modo. Non dirò migliore o peggiore, ma un altro approccio alla fotografia, secondo me adatto per certe cose e meno per altre, ma guardando gli scatti qui sotto posso dire che la discrezione e la portabilità della macchina ti fa fotografare in modo diverso. Foto spesso di “pancia”, inquadrare e via, non c’è mirino perciò a volte è più un gesto, la macchina è un prolungamento del braccio. Le imperfezioni che qua e la si intravedono negli scatti arricchiscono la narrazione donando un velato retrogusto di “reportage” che in quest’epoca di immagini sintetiche è praticamente scomparso.
Bisogna prenderci mano, è vero, trovare le impostazioni giuste (che ci sono perché gli ingegneri Ricoh l’hanno pensata bene) e fare pratica. Chi si lamenta delle mancanze della GR a mio avviso semplicemente deve andare su altri apparecchi, se invece siete fedeli seguaci del motto: “la macchina migliore è quella che hai sempre con te”, dovete almeno provarla. Il vero difetto è il prezzo, caratteristica che la accomuna purtroppo a tutto il resto del mercato fotografico.
Per quanto riguarda la qualità degli scatti, beh, nella sequenza sottostante trovate solo jpeg usciti dalla macchina impostata con il filtro “negative film” che apprezzo particolarmente e ridotti di dimensione per essere pubblicati…giudicate voi.
Viste la premesse quindi, mi stanno frullando in testa varie idee, seguiranno aggiornamenti…

































Lascia un commento