Un segugio tra le calli (parte 1)

Dai boschi della Serenissima alla laguna il passo è breve. È dal momento in cui ho tra le mani la GR3 che desidero camminare tra calli e ponti per vedere cosa mi porto a casa con questa macchina particolare. L’ho già scritto, una macchina così piccola rende più libero il pensiero ed il gesto (almeno per me). Impostata in modalità P e raw+jpeg, gioco con la compensazione dell’esposizione e cambio, in base alle necessità, la modalità di autofocus (trovo lo snap ad esempio spesso utile). Tutto qui, per il resto lo sguardo corre avanti e indietro come un segugio che cerca la traccia. La giornata è cristallina, sole e cielo terso, quindi avrò contrasto, pareti accese ed ombre intense da sfruttare

Prima di acquistarla ho tentennato parecchio tra la versione a 28mm e quella a 40mm. A detta dei “sapientoni” del web la 40 sarebbe più semplice da gestire, meno roba nel frame da mettere in ordine… pivelli… Alla fine invece io ho optato per la prima e credo che sia stata la scelta corretta per il mio modo di fototgrafare. Non sono un vero streeters, piuttosto un paesaggista che inserisce delle figure umane per rinforzare il contesto ed il 28 mi permette uno sguardo più ampio e questo mi piace o forse semplicemente il grandangolo mi porta ad un certo tipo di scelte…chissà…

Altro punto da sottolineare è la decisa maggioranza di scatti verticali; è una tendenza che ho da tempo e non so spiegarmene il motivo. Venezia forse essendo “stretta” limita la visuale e istintivamente si è portati a guardare verso l’alto, ai piani superiori dei palazzi o alla porzione di cielo tra le calli strette, ma vorrei essere più consapevole e coerente con le mie scelte.

A parte qualche rara regolazione dell’esposizione e un briciolo di ritaglio qua e là, tutti gli scatti sono jpeg usciti dalla macchina con il filtro “negative film” che apprezzo non poco. Visto il consistente numero di scatti che ho portato a casa, pubblicherò il resto della selezione in un secondo post. Un saluto.