Volendo riassumere questi cinquanta scatti risponderò alla domanda che più mi sono sentito fare in questi due mesi scarsi: perchè?Mi sono chiesto quanto tempo effettivamente dedicavo alla fotografia ogni giorno. Mi sono chiesto se era davvero fondamentale attendere luce e “location” giuste o se erano solo delle scuse che mi raccontavo. Mi sono chiesto se conoscevo a fondo gli strumenti che uso per fotografare e per capirlo mi sono costretto ad affrontare tutti i giorni questi problemi, ecco perchè.
Nell’intensità del ritmo quotidiano di chi non può fare della propria passione un mestiere è possibile comunque trovare degli spazi espressivi e delle possibilità di scattare che dipendono solo da noi. Ecco perchè la prossima volta che brontolerò di non avere tempo, che c’è una brutta luce, che non ho l’attrezzatura giusta, mi morderò la lingua e penserò meglio a che foto scattare.
Seguire un progetto e portarlo a termine significa dire:” io posso farlo!” e questo da una motivazione importante. Infatti ora ho molte idee in testa che cercherò di sviluppare nei prossimi mesi.
Come fare? Beh, l’idea è semplice ed ognuno può trovare quella che più gli si adatta, l’importante è avere un filo conduttore da seguire. Lo so, la fotografia è cogliere l’attimo, ma è anche sviluppare un concetto. In questi cinquanta giorni ho riempito un quadernetto di appunti e certe foto le ho proprio studiate a tavolino. Ho annotato le buone idee, alcune le ho letteralmente disegnate. Qualche volta la realizzazione ha soddisfatto le aspettative, altre volte meno, ma il concetto è: pensare fotografia. A volte invece è solo questione di c… fortuna, ma c’è anche quella come in tutte le cose.
In cinquanta giorni ho prodotto più di tremila scatti; un bell’esercizio direi, considerando che era in corso la primavera più piovosa del secolo…
L’ostacolo più grosso è stato il tempo materiale (lavoro e famiglia me ne portano via il 95%), infatti temevo di non riuscire a postare una foto ogni giorno ed un paio di volte mi sono ritrovato davanti al pc alle 11 di sera con cinque scatti (cinque!), ma mi sono arrangiato.
Lo rifarò? Probabilmente sì, per vedere l’evoluzione delle mie foto. Altri progettini mi frullano in testa, ma sicuramente non saranno a cadenza giornaliera, troppo complicato per i miei ritmi.
Qualche consiglio:
- Portare sempre la macchina fotografica con se. A volte le foto ci vengono incontro da sole, altre volte bisogna cercarle. L’importante è essere pronti.
- Come già detto, scrivere le idee o disegnarle, magari non le svilupperete subito, niente paura torneranno utili più avanti.
- Stare sul semplice. Spesso si ha la tendenza a voler scattare la foto della vita con il risultato di restare delusi del risultato.
- Mai abbattersi. In cinquanta giorni le immagini non saranno sempre all’altezza delle aspettative e a volte ti chiedi chi cazzo te l’ha fatto fare , ma non bisogna abbattersi perchè il giorno dopo la foto sarà migliore.
- Provare cose nuove. E’ facile rimanere sempre sullo stesso soggetto (paesaggio,natura,still life ecc.), sovente presi dall’abitudine, tentare invece qualcosa di diverso può aprire nuovi orizzonti e portare a delle piacevoli sorprese.
- Se non avete ancora acquistato il 50mm 1,8 fatelo. Prezzo abbordabilissimo per una lente a cui non rinuncerete più.
In conclusione è un’esperienza impegnativa, ma che sicuramente consiglierò a tutti i miei amici fotografi. Il motto è: imparare, imparare, imparare, sempre!
Infine ringrazio la gentil consorte che per cinquanta giorni ha sopportato rientri fuori orario e cavalletti in cucina alle ore più disparate. Grazie anche agli affezionati che mi hanno seguito, commentato, consigliato e incoraggiato.
Buona luce a tutti.
Direi che con questo esercizio fotografico spirituale, dai tratti zen, ti sei avvicinato al Dio della fotografia, dello scrivere con la luce. Io ogni giorno ho la fortuna di lavorare con le immagini. Non cerco la bellezza ma cerco solo di documentare. Piu’ cerco l’immagine perfetta più mi sfugge’ meno la cerco più mi avvicino. Il tuo lavoro, che ho seguito sempre in questi 50 scatti, mi ha soprattutto trasmesso emozioni. Questa e’ la cosa piu’ importante. Noi ci conosciamo, per ora, solo virtualmente ma per ogni immagine che postavi immaginavo com’ e’ l’ ambiente in cui ogni giorno vivi e come lo percepisci. I miei piu’ sinceri complimenti Marco, davvero, senza retorica.
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Grazie Gianluca, sono contento che le mie foto ti abbiano trasmesso qualcosa, vuol dire che tutto questo lavoro è servito e non solo a me.
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P.s. Quella che mi e’ piaciuta di piu’…. La 39
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Ottimo lavoro, continua così, io però ti consiglierei 100×100…., così ti eserciti ancor di più!
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Cara Miss Pepper, fosse per me ne fare 1000 di progetti e tu lo sai, ma questo è già un risultato, piccolo, ma un mattone in più per la mia costruzione…
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