Nel difficile compito che mi sono dato (maledetta quella volta….) di postare almeno 12 autoritratti, giungo alla quarta (sofferta) fotografia.
Orbene, di ritorno da una breve uscita paesaggistica vedo una porta illuminata dal sole. “Bello sfondo penso” e allora ci provo. Prima di buttare il treppiedi in macchina lo piazzo davanti alla porta e telecomando in mano vado di “selfportrait” che il progettino langue.
Ho scelto questa tra una decina di fotografie anche se scattata per errore, ovvero ho premuto il telecomando per sbaglio mentre guardavo un passante, per la migliore naturalezza del soggetto sempre un po’ rigido davanti all’obiettivo.
Ora mi aspetto le critiche, sempre copiose quando posto una foto di me. “Perchè non ridi?”,”Perchè sempre in bianco e nero?”,”Eh, ma che faccia?”, ecc. ecc.. Le critiche sono sempre bene accette per carità …ma permettetemi di precisare che le fotografie sono mie. Sono frutto di un lavoro personale, tecnicamente discutibile, qualitativamente migliorabile, ma sempre il risultato di un processo emotivo-espressivo personale e tale restano. I colori, i sorrisi e l’allegria sono il sale della vita e quando li riterrò utili per le mie foto ci saranno…
Per quanto riguarda la brutta faccia invece non posso farci nulla…