Nikon D7000 + Sigma 10-20 f 3.5-5.6
Continua l’esplorazione del bosco. Una mattina mi sorprende la nebbia. Ad essere sincero non mi ha proprio sorpreso, era da un po’ che l’aspettavo e, studiato il posto giusto, alla fine è arrivata.
Guardando i risultati non posso che compiacermene; mi ero prefissato di dare risalto ai colori ed all’atmosfera di quelle mattinate di vagabondaggio silvestre e, tutto sommato, ci sono riuscito. Le foto sono piaciute (una di queste è anche arrivata sulla prima pagina di 500px con un bel 99.6), ma… c’è un ma.
Dopo questa full immersion paesaggistica carica di colori saturi e di visioni oniriche ho la sensazione di aver rincorso di più la “facile” approvazione che un reale progetto fotografico.
Mi spiego meglio: per fare fotografia di paesaggio è essenzialmente necessario essere nel posto giusto al momento giusto, comporre con giudizio e dare una bella “gasata” a colori e contrasto. Lo so, fotografare non è seguire una ricetta, ma per confezionare un “fast-food” fotografico semplice da apprezzare e che riempie gli occhi basta. Il bosco in autunno, un tramonto infuocato, un cielo stellato oppure un bimbo paffuto, un cucciolo morbidoso o una bella gnocca sono tutti soggetti che istintivamente piacciono, se poi si fotografa con mestiere ed un po’ di furbizia il gioco è fatto.
Calma, non voglio inimicarmi frange intere della massa di fotografi e non che ogni giorno inondano il mondo con i loro scatti, io sono uno di voi, ma concedetemi almeno l’onestà intellettuale di sottolineare come a volte sia facile piegarsi per qualche momento di gloria ( la prima pagina di 500px… per esempio). E’ quindi il fotografo che deve seguire il pubblico o il pubblico che deve seguire il fotografo? Non credo esista una risposta univoca a tale domanda. Un professionista nei suoi lavori deve andare in contro ai clienti, io non lo sono percui posso fregarmene altamente, ma anche l’autostima vuole attenzioni. E’ come con la musica; ti piace il free-jazz ma vuoi vendere e fare il grano? Datti alla pop-music e spera di trovare un tormentone per l’estate. Altrimenti suona il tuo jazz, fai ciò che ti piace, ma trovati un lavoro serio…
misty forest
misty forest
misty forest
misty forest
misty forest
misty forest
Per concludere molti mi hanno chiesto come ho fatto ad ottenere un effetto così “soft” in alcuni scatti. Come dicevo prima la base è essere nel posto giusto al momento giusto. Alcune levatacce alle 5 di mattina mi hanno permesso di individuare il posto giusto, di capire da dove arrivava il sole e con un po’ di fortuna ho anticipato la salita della nebbia dal fondovalle sfruttando i 15-20 minuti che il sole ha impiegato per farla svanire. Avendo quindi un bosco di tale fattura, una luce soffusa dalla nebbia e calda dal sole del mattino risulta semplice enfatizzare colori e “soft focus” in post produzione.