Parto per qualche giono di ferie con la famiglia e mi porto dietro solo la piccola Fuji. Ormai la via è segnata, a meno che non mi arrivi un incarico da Sport Illustrated o National Geography, credo che intraprenderò la strada delle mirrorless. L’obiettivo è di scattare di più e solo con attrezzatura pratica e leggera riuscirò a farlo, ma non voglio parlare di questo ora…
Le vacanze son vacanze, relax e famiglia sono le priorità, poi un paio di giorni metereologicamente imperfetti con il sole che va e viene tra le nubi e “l’occhio del fotografo” comincia a ballare. Scatto in raw (sempre) ma la fuji ha delle piacevoli simulazioni delle omonime pellicole e sull’LCD la Velvia mi prende, uh, se mi prende. Per i non pratici, le pellicole della Fujifilm si distinguevano per i colori (oltre che per i nomi originali) e la Velvia dava dalle tinte particolarmente sature. Il ritorno alle simulazioni delle vecchie pellicole va abbastanza di moda (guardate VSCO per esempio), io non ho mai amato quei viraggi desaturati che fanno molto vintage, preferisco piuttosto colori un po’ carichi alla Franco Fontana o giù di lì.
Comunque…
Il sole è decisivo nell’accendere i colori che cambiano notevolmente al variare della luce (bella novità), ma il risultato altalenante mi piace anche se da perfezionare. Non ho usato le simulazione della macchina, bensì dei preset per lightroom, ma il concetto non è molto distante.
Giugno, bassa stagione, mi mescolo tra chi passeggia sul bagnasciuga con la macchina in una mano, che (assolutamente silenziosa) mi da la discrezione necessaria, anche se la ressa di agosto sarebbe stata più ricca di possibilità. Priorità di tempi, da 1/500 fino a 1/1000 in base a alla luce in modo da tenere il diaframma sempre abbastanza chiuso e facilitare il lavoro dell’autofocus ( che nella X20 non sempre è rapido).
A questo punto bastano occhio attento e luce buona… ed il divertimento è assicurato.