
Passeggiando in un parco, salendo verso Corbies Craig a sud di Edimburgo, come sempre mi attardo con la macchina fotografica. Ho così poche possibilità di dedicarmi alla fotografia negli ultimi tempi che quando capita rischio di passare per asociale perché non seguo il gruppo.
Tempo instabile come al solito. Il cielo gioca con le nubi, si apre, si richiude. Il passo è celere perché se arriva l’acquazzone sono guai. Eppure la brughiera ha il suo fascino; il verde bagnato e il vento freddo che giunge dalle highlands profuma di racconti epici. Io da queste storie mi faccio prendere un bel po’.
Tanto che alla fine mi ritrovo ad inseguire i miei compagni di camminata che certo non stanno a fantasticare come me. Ecco perché spesso nelle mie foto ci sono persone di spalle, non sono loro a camminare veloci, sono io che indugio troppo attraverso il mirino inseguendo le mie trame.
Diciamo che la vera uscita fotografica io la intendo sempre da solo. Rimanere concentrato e con occhio vigile, senza qualcuno che sbuffa perché io mi fermo ogni tre per due. Però le foto ti vengono incontro all’improvviso anche (e soprattutto) quando non le cerchi, quindi come ho scritto più volte vale sempre la pena essere pronti e farsi portare ovunque sia il richiamo, anche a costo di arrivare tardi.
Lascia un commento