Alcune foto durante una semplice uscita. Sarò monotono ma la luce ormai da mesi è grigia e smorta e non vivendo sulla costa del pacifico devo ogni giorno inventarmi qualcosa per fare due scatti.
Ne approfitto per far pratica con il flash, attrezzo sempre trascurato e forse sottovalutato (da me). Sinceramente non amo la luce artificiale ed il mezzo chilo che aggiungo alla macchina letteralmente “mi pesa”, ma spesso serve, c’è poco da fare.
Il mio ideale di equipaggiamento al seguito sarebbe corpo macchina ed un obiettivo leggero, così da tenere sempre la macchina in mano e scattare “a vista”. Sono un tipo da compatta? No, non credo, certo è che fermarmi a cambiare ottica, montare treppiede, cabiare filtri ecc. sono cose che non riesco a fare con metodicità. Qualcuno mi potrebbe criticare, forse a ragione.
Chi passa ore a studiare uno scatto e come un mantra legge i mille dati exif, per non parlare di chi lavora ancora con acidi e pellicola, ha tutto il mio rispetto e capisco la loro critica. Ma spesso mi sono imbattuto più in esercizi di stile che capacità espressiva.
Qualcuno ha detto che “Il ritorno all’alogenuro d’argento è l’unico antidoto per l’improvvisazione e la sciatteria della fotografia moderna“. Sarà, ma anche se non sarò mai il nuovo Cartier Bresson credo che le foto siano belle o brutte e non più o meno degne, che non ci siano strumenti più o meno nobili a prescindere dal risultato, ma soltanto la capacità di usarli.
Ammazza che dissertazione filosofica…
d’accordo sulla tua dissertazione filosofica…interessanti gli scatti… compatte? bhè…io sto preferendo certe compatte alla reflex, almeno per quello che faccio io…Gian Luca
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Non volevo sminuire le compatte, ci sono per esempio dei lavori fatti con il telefonino meravilgiosi. Come ho detto è importante come si usano gli strumenti.
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