Nikon D7000 + 35mm 1.8
Dopo il weekend illuminante, torno a riflettere ed a riflettermi nell’ottava foto del mai compiuto “selfproject“. Non è facile riprendere la macchina fotografica dopo aver visto l’opera di un grande. Un senso di svuotamento mi ha accompagnato all’uscita della mostra ed ancora oggi mi segue.
Non è semplice trovare un motivo per scattare dopo essere stato coinvolto anche emotivamente dalle foto di Capa, la vita quotidiana è quasi troppo banale per essere ripresa che par quasi di sprecare pellicola. Molto probabilmente lui avrebbe voluto averne di questi “problemi”…
[quote style=”boxed” ] Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita. Robert Capa[/quote]
E allora ho ripreso da uno dei generi fondamentali: il ritratto. Ho messo alla prova il nuovo 35mm e mi sono piazzato davanti all’obiettivo.
Giocando con la prima macchina fotografica di mio padre, una Koroll 35, ho fatto una serie di scatti ( sotto ne vedete otto scartati) seduto davanti ad una finestra. E’ apprezzabile la luminosità e la nitidezza del 35mm, anche se l’autoritratto ha sempre un po’ l’incognita della messa a fuoco difficile da prevedere, si va per tentativi fino ad ottenere la foto con il fuoco giusto.
Non lo nego, proprio come Capa mi sarei acceso una sigaretta, forse per darmi un tono che ovviamente nel mio piccolo non ho (nelle foto ho in bocca il tappo di una penna…), ma mi accontento di aver “toccato con occhio” certi lavori e, con un po’ di presunzione, di esserne entrato per un attimo in sintonia, uscendone più ricco come persona.
Tutti gli altri discorsi sono solo un esercizio tecnico fine a sé stesso; a cosa serve uno sharpening perfetto o un bilanciamento del bianco impeccabile se la foto comunica solo dati tecnici?
Ma questo è un discorso vecchio…