Nel periodo invernale le pause tra una sessione fotografica e l’altra sono decisamente più frequenti. Se poi le previsioni meteo prevedono un weekend sotto piogge torrenziali allora è giunto il momento di affrontare lavori per troppo tempo rimandati.
No, non sto parlando di mettere apposto l’antina storta in cucina o cambiare la lampadina rotta, ma come ogni fotografo che si rispetti, sistemare l’archivio. Solo scriverlo mette i brividi, ma non essendo capace di mettere ordine man mano che scarico le foto, arrivo sempre ad un punto dove devo svuotare il cassetto sul letto e fare una cernita. A volte si trovano tesori dimenticati a volte piacevoli immagini da riscoprire (come queste scattate circa un anno fa), ma molto spesso spazzatura che aspetta solo di essere buttata.
Fortunatamente l’iniziale euforia del digitale che mi induceva a scattare come un pazzo s’è placata ed ho imparato a fare buona parte della selezione già on camera, il lavoro quindi viene molto alleggerito.
Vorrei sottolineare l’importanza di fare selezione e di cestinare subito le foto mal riuscite. Con un po’ di pratica si intuisce subito il potenziale di una fotografia, un colpo d’occhio è sufficiente il più delle volte. Si passa poi a verificare aspetti più tecnici come esposizione e nitidezza per decidere se vale la pena o meno di scaricare i file sul computer.
Io cestino in media quasi il 50% degli scatti on camera (probabilmente scatto ancora troppo), poi a monitor se ne va un altro 20%. Il restante 30% (che è ancora tanto) si suddivide tra scatti buoni e meno buoni ma che sentimentalmente conservo per giornate uggiose come queste.
Selezionare non è solo l’atto pratico di liberare memoria cancellando file inutili, ma anche un allenamento nel valutare il proprio lavoro. L’atteggiamento:”Scatta, scatta che poi a casa vediamo”, secondo me non funziona, perchè selezionare subito porta naturalmente a selezionare prima di scattare. Cercare la luce giusta, studiare l’inquadratura, l’esposizione è la giusta selezione che ci porterà naturalmente a scattare meno e scattare meglio. Per un fotografo non c’è nulla di più avvilente di scorrere gli ultimi lavori a monitor e chiedersi: “Ma che cavolo avevo in testa quando ho scattato questa foto?!”. A tutti è capitato e capiterà ancora, ma quando ci si rende piacevolmente conto che questa domanda è sempre meno frequente vuol dire che le nostre foto stanno migliorando. Non nego di lasciarmi prendere a volte dall’euforia del momento, ma la pratica sotto questo punto di vista mi ha portato negli anni ad avere molti mento scarti e foto migliori.
Pensando poi al peso dei file delle macchine di oggi il risultato di tale approccio è come minimo di avere hard-disk meno intasati con archivi più snelli e magari anche foto più belle. Perciò, riassumendo, essere selettivi con le proprie foto si traduce in:
- Risparmio di spazio, quindi di denaro.
- Risparmio di tempo nel gestire gli archivi.
- Con il tempo, foto migliori.
Allora aprite una cartella a caso del vostro archivio ed iniziate cancellando almeno 5 foto, non dovrebbe essere difficile e la prossima volta che scattate pensateci.
Bona luce.
Caro Marco, un bel post contenente molte delle nostre riflessioni a riguardo.Aggiungerei solo, ai tuoi preziosi consigli, che agendo in tal modo, trascorreremo più tempo con la nostra macchina in mano invece che davanti al monitor. There is no contest!
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Of course, my friend! Oppure si ha più tempo di confrontarsi con altri fotografi che non è mai tempo perso.Grazie della visita!
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