
E’ un weekend di fine estate, ma il sole ancora caldo ed abbagliante, mette a dura prova gli otturatori. Andando a zonzo per l’appennino emiliano, in quello che un tempo era il ducato di Parma e Piacenza, ci ritroviamo a risalir le viuzze di Castell’Arquato.
Un’altra di quelle piccole perle di cui è disseminato lo stivale, ma che ogni volta che ci casco dentro ho di nuovo la consapevolezza della mia profonda ignoranza e di come effettivamente il “bel paese” sia davvero tale.
Famiglia al seguito, luce accecante del primo pomeriggio ed in più l’ottica poco adatta della mia Fuji, non mi agevoleranno, ma da tempo ho imparato un po’ a fregarmene ed a godere del momento cogliendo le foto come mi vengono incontro.
Quando voglio fare fotografia ragionata e studiata io devo fare solo quello, quindi da solo, scegliendo orari più adatti e con tutto il tempo necessario. Se capita però, come in questo caso, che ci sia l’opportunità di cogliere degli “appunti” e registrare impressioni e, perchè no, fissare qualche ricordo personale, vale sempre la pena scattare.
In questi frangenti la X100 mi sta un po’ stretta soprattutto la focale fissa; forse una tascabile coma la Sony rx100 sarebbe più adatta…mah. Come al solito il portafoglio a fisarmonica sarebbe la soluzione ottimale per tutto.












