
Dopo anni di onorato servizio sto abbandonando Lightroom e l’intera suite di Adobe per gettarmi tra le braccia dei vichinghi di CaptureOne. Qualcuno penserà: “e chi se ne frega?”
Ma se invece siete sensibili a questi argomenti vi dirò i motivi per cui sto facendo questo passo. Togliamo subito di mezzo tutte le pippe mentali sulla demosaicizzazione dei raw che per me è solo questione di lana caprina. Se fai foto brutte resteranno comunque foto brutte. In realtà il motivo principale che mi ha spinto a cambiare è molto più venale: il denaro.
Ebbene dopo anni di abbonamento alla suite di Adobe ho fatto due conti ed alla lunga è un salasso (come tutti gli abbonamenti del resto). Poi la mia curiosità mi spinge spesso a provare cose nuove, magari per accendere nuovi stimoli, nuove idee.
Questa piccola serie scattata con la Fuji mi ha permesso di testare il nuovo software. Nulla di trascendentale, ma qualche idea me la son fatta. In primis la nota gestione del colore di Capture One credo mi darà delle soddisfazioni, cosa che in lightroom ho sempre faticato a fare. I livelli (si, più o meno come quelli di Photoshop) hanno un grosso potenziale che va esplorato. Infine, per il momento, sto apprezzando le possibilità di personalizzazione dell’interfaccia.
Ok, sono solo all’inizio e mi ci muovo ancora a tentativi, software come questi richiedono del tempo, ma le premesse sono più che buone.






