
Nel mio modesto percorso fotografico ho sempre privilegiato la ricerca personale alla condivisione ad ogni costo. Ricevo infatti messaggi di chi non vedendo postate molto spesso mie foto mi domanda che succede ed è facile percepire come la mia reticenza da altri venga interpretata in un lato “stravagante” del mio carattere.
Sebbene sia comprensibile (non condivisibile) che oggi “stranezze” del genere destino sospetto, rivendico ancora la mia scelta di parlare quando ho qualcosa da dire e postare foto che valgano la pena essere condivise.
Anzi trovo che addirittura togliersi per un po’ dal dover produrre foto (non sono un professionista quindi posso farlo) e guardare il tutto con un po’ di distacco, da fuori, possa aiutare a dare nuova linfa. Avremmo tutti bisogno di meno “photographers” e più praticanti della nobile arte.
E poi certe foto sono mie e basta! Condividerle affianco all’immagine sfuocata di un piatto di sushi o una gnocca mezza nuda, non mi attira e poi anche esteticamente non sarebbe un granchè. Non vorrei sembrare presuntuoso, io non sono nessuno, ma rispetto il tizio che incontro ogni mattina allo specchio e rispetto la fotografia in quanto espressione profonda proprio del tizio di cui sopra.
Vabbè, chi vuol postare lieto sia, ma poi niente lamentele…
Nel frattempo, se condivisione deve essere che almeno sia utile, vi lascio il link a una serie di podcast a tema fotografico che ho trovato molto interessante e che nelle lunghe sessioni di photo editing si possono ascoltare agevolmente . Se qualcuno ne avesse altri da segnalarmi è il benvenuto.